I disturbi alimentari sono ancora abbastanza difficili da riconoscere, e spesso la persona che ne soffre fa fatica ad ammettere di avere un problema. Un disturbo alimentare comporta in ogni caso (dal più grave al meno grave) un’alterazione ingannevole della propria immagine corporea che influisce negativamente sulla propria vita.
La psicoterapia è un’arma efficace per contrastare errate convinzioni sul cibo e visioni distorte del corpo.
Migliorarsi è giusto, ma senza farsi sfuggire di mano la situazione, creando aspettative troppo grandi.
Non si è come ci si vede; si è molto altro. Le immagini che creiamo di noi stessi a volte sono troppo severe.
Anoressia, bulimia e alimentazione incontrollata sono disturbi del comportamento alimentare caratterizzati da convinzioni alterate sul cibo, sul proprio peso, sulla forma del corpo che innescano meccanismi autoprescrittivi riguardanti il nutrimento. Spesso questi meccanismi sono accompagnati anche da un background di perfezionismo, di controllo estremo della realtà in cui si vive e da dinamiche familiari ambigue. Più spesso ai disturbi alimentari si associano anche isolamento sociale, bassa autostima e intolleranza alle emozioni. I disturbi alimentari possono essere trattati terapeuticamente attraverso un approccio cognitivo-comportamentale.